Toyota: nei prossimi 3 anni ridurrà i costi di produzione del 30%

Lady

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Toyota vorrebbe ridurre i costi di produzione del 30% nei prossimi 3 anni: il colosso giapponese, secondo quanto rivela il quotidiano economico nipponico “Asahi”, vorrebbe arrivare a questo risultato riducendo le spese sulla componentistica. A tal fine il costruttore avrebbe richiesto ai suoi fornitori di ridurre i loro prezzi del 30/40%. Ed è difficile immaginare che questo sia possibile senza compromettere in alcun modo la qualità dei componenti finali.

Sarebbero oltre 200 le parti coinvolte in questa ricetta “salva portafogli”. Potrebbero sembrare tante ma in realtà costituiscono solo una piccola frazione degli elementi di ogni automobile. Frazione tuttavia sufficiente a raggiungere il target. Una strategia necessaria anche per poter rimanere competitivi a livello di profitto (nonostante uno yen sempre forte), nei mercati emergenti.

Via | Autoblog.com





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Fonte Autoblog.it
 
...speriamo proprio che questa mossa non vada a compromettere la qualità... in ogni caso, se il risparmio si deve fare, auguriamoci che non sia su componenti "importanti"...
 
Se in qualche modo questo trend significherà una riduzione, ANCHE MINIMA, della sobria qualità (dopotutto, l'unica vera ragione d'acquisto di una Toyota), per quanto mi riguarda, molto serenamente, cambierò marca. :smile:

E non penso proprio che sarei il solo: come dire che una simile strategia sortirebbe un dannosissimo effetto boomerang.
 
In tutte le cose c'è chi va e chi viene...io come rapporto dotazione/prezzo attualmente l'unica marca che vedo essere competitiva è la Hyundai..se ci mettono una qualità vicina a quella Toyota, l'effetto boomerang sarà amplificato.

Mi dispiace per Toyota, ma come disse il Presidente, evidentemente hanno un po perso la testa..e i risultati si iniziano a vedere :no:
 
Onestamente, se Toyota sta livellandosi sulle altre marche generaliste, allora (almeno nel nostro Paese) non avrebbe più senso di esistere.

Toyota si acquista per l'affidabilità, soprattutto oggi che le varie Celica, Supra ed MR2 non esistono.

Altrimenti, "livellandosi" come dicevo prima, non vedo perché io per primo dovrei acquistare Toyota.
Compro Ford, semmai, tanto per dire un Marchio che onestamente finora (con numerose auto) mi ha sempre soddisfatto.
 
come segnale di marketing mi sembra un autogoal.
forse c'è una traduzione errata dell'articolo...
 
Non so, di certo questa notizia mi sembra la PEGGIORE degli ultimi tempi.

Ed ecco i primi effetti: anziché passare entro quest'anno o il prossimo all'Avensis come avevo sempre pianificato, da oggi stesso sto seriamente (ri)valutando la Mondeo.

Altro che autogoal, questo è proprio harakiri (visto che di Sol Levante si parla).

Tra l'altro è raccapricciante che la stessa Azienda l'abbia ammesso. Va bene che sono onesti fin nel midollo, ma così si uccidono.

Inoltre, l'articolo in inglese dice proprio così, anzi si focalizza particolarmente sulle "cheaper parts".
 
Ultima modifica:
bisogna vedere cosa significa cheeper.. se invece di farti un fanale poliellissoidale allo xeno ti mettono un fanale con parabola tradizionale e lampada h4 costruito sempre in modo impeccabile è una scelta accettabile, se invece passano agli standard fiat di qualità per risparmiare allora è un disastro.
mi ricordo il plauso fatto da 4R sualcuni dettagli nascosti di yaris, rinunciarvi sarebbe un disastro.. Non avevano deciso di allungare i tempi di progettazione delle vetture di due anni proprio per tornare alla qualità leggendaria di toyota?
 
Mi viene un sospetto...

Forse il discorso si applicherà principalmente alle produzioni low cost, mecato verso il quale Toyota si sta aprendo con convinzione.

Dico questo perché obiettivamente le attuali Verso, Avensis, iQ (rimanendo nell'ambito più schiettamente europeo), la Prius, mi sembrano prodotti di indubbia qualità - al di là delle critiche esposte ai materiali interni, ma come tecnologia e componentistica, credo, nulla da dire.

E soprattutto: Toyota vuol dire anche Lexus. Che fanno, la LS-A e poi cominciano a risparmiare sui materiali di una GS, tanto per dirne una?

Lo vedo troppo contraddittorio.

RIPETO e ne sono arciconvinto: se il discorso si estende alla classica gamma europea, Lexus inclusa, allora Toyota all'esigente automobilista europeo ha finito di vendere (se non riconfigurandosi alla stregua di una low cost come Dacia, ché già il gruppo Hyundai-Kia è in forte ascesa QUALITATIVA).
 
Mai come in questi tempi è indispensabile riprendere questo thread.

Suppongo che, alla luce dell'attuale pessima immagine mondiale di Toyota (in gran parte "creata", ma per alcuni aspetti purtroppo indubbiamente vera), non sia più proponibile il contenimento di costi preventivato riducendo la componente di spesa relativa ai fornitori.
Basti pensare a cosa è successo con il fornitore del "pedale acceleratore" (l'americana CTS).
Il tutto, a meno che Toy non decida o di chiudere il comparto automotive o di proporsi come nuovo produttore low cost a bassa qualità.
 
Si possono realizzare risparmi investendo nella progettazione. Non è mica necessario per forza dare un prodotto di qualità inferiore.
 
Si possono realizzare risparmi investendo nella progettazione. Non è mica necessario per forza dare un prodotto di qualità inferiore.

Hai ragione, ma conoscendo il perfezionismo giapponese, dubito che per quanto concerne la progettazione non l'avessero già attuato da decenni a questa parte.

Bah... vedremo.
 
Vedo la questione sotto un altro aspetto. Toyota è un gigante in grado di imporre i prezzi ai propri fornitori, così come è normale nel mondo della produzione. Tenuto conto che il mercato dell'automobile attraversa (attraverserà?) una crisi di crescita, anche i fornitori di compomenti devono in qualche modo sopravvivere in un mercato competitivissimo. Li si costringe a guadagnare meno (o a perdere) pur di continuare a vendere in un mercato che si va restringendo. Tenuto anche conto che i profitti delle case automobilistiche vacillano (si veda l'esempio della Fiat che minaccia chiusure e trasferimenti di impianti produttivi all'estero) il gioco è fatto. Chi può, e Toyota può, trasferisce i minori guadagni ai propri fornitori. E Toyota, ricordiamocelo, deve ammortizzare nei prossimi anni gli ingenti costi dei milioni di richiami.
In conclusione, sarei tranquillo sulla qualità delle forniture: se viene meno, ovvio che Toyota cambia. Meno tranquillo sono i fornitori costretti a garantire standard qualitativi elevati con ricavi e profitti molto bassi.
In fondo, non è così che va oggi il mondo del lavoro? Come si fa a ridurre il costo del lavoro? Semplice, si assume solo con contratti a tempo determinato, a progetto e così via, pagando meno e sfruttando di più.
 
Vedo la questione sotto un altro aspetto. Toyota è un gigante in grado di imporre i prezzi ai propri fornitori, così come è normale nel mondo della produzione. Tenuto conto che il mercato dell'automobile attraversa (attraverserà?) una crisi di crescita, anche i fornitori di compomenti devono in qualche modo sopravvivere in un mercato competitivissimo. Li si costringe a guadagnare meno (o a perdere) pur di continuare a vendere in un mercato che si va restringendo. Tenuto anche conto che i profitti delle case automobilistiche vacillano (si veda l'esempio della Fiat che minaccia chiusure e trasferimenti di impianti produttivi all'estero) il gioco è fatto. Chi può, e Toyota può, trasferisce i minori guadagni ai propri fornitori. E Toyota, ricordiamocelo, deve ammortizzare nei prossimi anni gli ingenti costi dei milioni di richiami.
In conclusione, sarei tranquillo sulla qualità delle forniture: se viene meno, ovvio che Toyota cambia. Meno tranquillo sono i fornitori costretti a garantire standard qualitativi elevati con ricavi e profitti molto bassi.
In fondo, non è così che va oggi il mondo del lavoro? Come si fa a ridurre il costo del lavoro? Semplice, si assume solo con contratti a tempo determinato, a progetto e così via, pagando meno e sfruttando di più.

Eh, Henry, mi sa che hai davvero centrato la questione, con una valutazione approfondita e quantomai attuale. Dopotutto lo stiamo facendo anche noi in Azienda (produciamo abrasivi per edilizia): incremento della qualità e parallela riduzione dei costi...
Morale: stralavoraccio tremendo per tutti, a tutti i livelli. :blush:
 
Un' altra via potrebbe essere quella di far produrre la componentistica in altri paesi dove la manodopera costa molto meno.
La CTS, produttrice del famoso pedale dell' acceleratore, se non erro è Canadese ma se la qualità dovesse essere quella che ha evidenziato, tanto vale farli costruire in Cina!
 
Un' altra via potrebbe essere quella di far produrre la componentistica in altri paesi dove la manodopera costa molto meno.
La CTS, produttrice del famoso pedale dell' acceleratore, se non erro è Canadese ma se la qualità dovesse essere quella che ha evidenziato, tanto vale farli costruire in Cina!

Sì sì, è la strada attuata da molte aziende di produzione. Anche in questo caso, però, potremo avere garanzie di affidabilità e qualità su componentistica "made in China"?

Certo, non è detto a priori.

Sì, la CTS è nordamericana; se non sbaglio ha comunque impianti in Cina e in altre parti del mondo.
 
Eh, Henry, mi sa che hai davvero centrato la questione, con una valutazione approfondita e quantomai attuale. Dopotutto lo stiamo facendo anche noi in Azienda (produciamo abrasivi per edilizia): incremento della qualità e parallela riduzione dei costi...
Morale: stralavoraccio tremendo per tutti, a tutti i livelli. :blush:


Non credo useranno metodi ricattatori verso i fornitori. Forse ne sceglieranno nuovi ed in regioni emergenti. Sono però dell'avviso che etici come sono i nostri nipponici lanceranno nuove sfide ai metodi produttivi rendendo soddisfazioni anche ai fornitori. Peraltro, non escludo, che riprenda a farsi tutto in casa.
 
Non credo useranno metodi ricattatori verso i fornitori. Forse ne sceglieranno nuovi ed in regioni emergenti. Sono però dell'avviso che etici come sono i nostri nipponici lanceranno nuove sfide ai metodi produttivi rendendo soddisfazioni anche ai fornitori. Peraltro, non escludo, che riprenda a farsi tutto in casa.

Anche questa è una buona ipotesi, ma il risultato è sempre lo stesso: messa in concorrenza tra produttori di prim'ordine, con adeguate garanzie progettuali e qualitative, ma scatenando una sorta di "asta al ribasso".
Aggiungo anche qualche commento sui produttori "cinesi".
Forse il nostro giudizio è fuorviato dalla qualità merceologica di numerosissimi prodotti a basso prezzo che vediamo nei negozi cinesi o sulle bancarelle del mercato. Io stesso ne sono acquirente, consapevole, quasi sempre, della destinazione "usa e getta".
Ma quando parliamo di prodotti tecnologici, componentistica, elettronica, macchine industriali e quant'altro, dobbiamo fare attenzione che i cinesi non sono secondi a nessuno. Una cosa è produrre e vendere sulle bancarelle abiti di poco prezzo o pile o forbicine o utensili vari e così via. Una cosa è competere a livello mondiale e diventare fornitore di industrie che hanno alle spalle decine o centinaia di anni di storia. Lì non si può scherzare, non si può vendere una maglia che si riduce del 50% al primo lavaggio!
Attenzione: i cinesi sono alla spasmodica ricerca e conquista di mercati sempre più vasti, lottando in un'area dove lo sviluppo produttivo tecnologico è storia dell'ultimo mezzo secolo. Pensiamo solo a quanto hanno fatto i coreani per dimostrare quanto sono migliori dei giapponesi. E l'hanno fatto bene (LG, Samsung, Kia ...).
La Cina ha un PIL in costante crecita ed impaurisce l'Occidente che soccombe a questa invasione, fatta anche di investimenti diretti in molte Società.
Credeteci: la crescita del PIL non è la conseguenza della vendita di "patacche" sulle bancarelle.
 
E l'hanno fatto bene (LG, Samsung, Kia ...).

Concordo con tutto quello che dici, ma quì permettimi di dissentire fortmente: da quando l'invasione di modelli delle coreane ha superato la qualità dei jap??

No perchè io vendo elettronica e ti posso garantire che, per puro esempio, nemmeno se metto insieme i modelli di punta di Samsung LED ed LG plasma raggiungo la qualità di un Panasonic Viera!!

Per non parlare di Toshiba, Sharp e Sony che qualitativamente sono poco sotto Panasonic e mooolto sopra le sopracitate.....forse intendevi in quanto a VENDITE vero??

Vogliamo poi affrontare il mercato telefonia?? LG e Samsung praticamente sono diventati degli usa&getta come i cinesi, mentre (icona di questo discorso) un mio cliente con un Panasonic GD87 di 8 anni fà (il primo cell con fotocamera tanto per interci) ha ancora la batteria originale e ci avrà fatto almeno 600 ore di conversazione, conchiglia e verniciatura come nuovo!!:77:
 
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