Come Avere La Benzina A Meta' Prezzo!!!!!!

ciaociao

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Dal blog di Beppe Grippo.... il messaggio sta girando parecchio io personalmente seguiro' le direttive.:wink_smil

Saluti


"Dal Blog di Beppe Grillo
parte una iniziativa.
Provare non costa nulla.......
COME AVERE LA BENZINA A META' PREZZO!!!!!!
Anche se non hai la macchina, per favore fai circolare il messaggio agli amici. Benzina a metà Prezzo....... Diamoci da fare... Siamo venuti a sapere di un'azione comune per esercitare il nostro potere
nei confronti delle compagnie petrolifere. Si sente dire che la benzina aumenterà ancora fino a 1.50 euro al litro. UNITI possiamo far abbassare il prezzo muovendoci insieme, in modo
intelligente e solidale.
Ecco come:
La parola d'ordine è "colpire il portafoglio delle compagnie senza lederci da soli". Posto che l'idea di non comprare la benzina un determinato giorno ha fatto ridere le compagnie (sanno benissimo che, per noi, si tratta solo di un pieno.. differito, perchè alla fine ne abbiamo bisogno!), c'è un sistema che
invece li farà ridere pochissimo, purché si agisca in tanti. I petrolieri e l'OPEC ci hanno condizionati a credere che un prezzo che varia tra 0,95 e 1 euro al litro sia un buon prezzo, ma noi possiamo far
loro scoprire che un prezzo ragionevole anche per loro è circa la metà . I consumatori possono incidere moltissimo sulle politiche delle aziende; bisogna usare il potere che abbiamo. La proposta è che, da qui alla fine dell'anno, non si compri più benzina delle due più grosse compagnie, SHELL e ESSO, che peraltro ormai formano una unica compagnia. Se non venderanno più benzina, saranno obbligate a calare i prezzi.
Se queste due compagnie calano i prezzi, le altre dovranno per forza adeguarsi.
Per farcela, però dobbiamo essere milioni di non clienti di Esso e Shell, in tutto il mondo.
Questo messaggio, proveniente dalla Francia, è stato inviato a una trentina di persone; se ciascuna di queste aderisce e a sua volta lo trasmette a...diciamo una decina di amici, siamo a trecento.
Se questi fanno altrettanto, siamo a 3000, e così via. Di questo passo, quando questo messaggio sarà arrivato alla settima "generazione", avremo raggiunto e informato trenta milioni di consumatori!
Inviate dunque questo messaggio a dieci persone, chiedendo loro di fare altrettanto.
Se tutti sono abbastanza veloci nell'agire, potremmo sensibilizzare circa 300 milioni di persone in otto giorni !
E' certo che, ad agire così, non abbiamo niente da perdere, non vi pare? Vaffanculo per un po' ai bollini e i regali e le baggianate che ci vincolano a queste compagnie.
Coraggio diamoci da fare!
p.s. copia e incolla questa mail per mantenerla ordinata e permettere una
migliore leggibilità"
 
Ultima modifica:
Questa cosa gira da anni e anni e salta fuori ogni volta che sale il prezzo della benzina :dry:
 
Se beppe Grillo indagasse prima di divulgare.... :smile:

http://www.attivissimo.net/antibufala/caro_benzina_idea_francese/caro_benzina_idea_francese.htm

Perché è una bufala

L'appello ambisce a dimezzare il prezzo della benzina ("noi possiamo far loro scoprire che il prezzo conveniente è la metà"), ma si scontra con un piccolo particolare: perlomeno in Italia e in gran parte dei paesi europei, il prezzo della benzina alla pompa è costituito per oltre la metà da tasse. Di queste tasse non va nulla in tasca a "petrolieri e OPEC". Va tutto al fisco.
Per esempio, in Italia il prezzo della benzina è composto da prezzo industriale (quello che va ai produttori), accisa e IVA al 20% (che vanno al fisco). Secondo dati di febbraio 2003, citati da Il Nuovo del 5 febbraio 2003 e confermati a suo tempo da altri siti come Tecnici.it, che dichiara "dati forniti dal Ministero dell'Industria", quasi tre quarti di quello che si paga al distributore va al Fisco.
Per dirla con Il Nuovo, i prezzi finali dei carburanti
"...sono infatti la risultante del prezzo industriale a cui va aggiunta l'accisa e l'Iva al 20% applicata sul totale delle prime due voci. Dunque, degli 1,095 euro che arriva a costare agli automobilisti un litro di verde, solo 0,371 euro circa sono legati all'effettivo costo del carburante. La parte rimanente, pari a 0,724 euro, è invece costituita da tasse (0,542 euro il peso dell'accisa e 0,1825 quello dell'Iva)".
In altre parole, i produttori possono decidere di ridurre quei 37 eurocent al litro; sulle altre voci non hanno modo di intervenire. Supponiamo, giusto per ridere, che in un impeto di mirabile generosità, magari scossi da questo appello, i produttori decidano di lavorare gratis (e come loro i loro dipendenti e i benzinai) e rinuncino completamente alla loro quota, regalando benzina. La benzina scenderebbe da 109,5 eurocent a 65 eurocent (ossia da 2120 a 1260 lire). Pertanto persino in questo caso estremo (e impossibile) non si dimezzerebbe come promette l'appello.
E' comprensibilmente difficile che i produttori di petrolio decidano di rinunciare a tutti i loro ricavi: diventerebbe un tantinello difficile pagare gli stipendi ai loro dipendenti. Ma un appello del genere potrebbe perlomeno indurli a ridurre la loro quota di ricavi?
Può darsi. Ma l'effetto della riduzione dei ricavi sul prezzo della benzina sarebbe modesto. Per esempio, supponiamo che le società petrolifere, messe sotto pressione dalla campagna promossa dall'appello, riducano del 20% i propri ricavi. Sarebbe una riduzione industrialmente ragguardevole, dato che come qualsiasi azienda, le società petrolifere hanno alcuni costi di produzione non comprimibili: stipendi e tasse, ammortamento degli impianti, materie prime e materiali di consumo, eccetera.
In tal caso, i loro ricavi (attualmente 37 eurocent) diventerebbero circa 29 eurocent: 8 centesimi in meno al litro. Questo calo non ridurrebbe l'accisa, ma ridurrebbe l'IVA (che, si noti, va calcolata includendo l'accisa) di circa un eurocent e mezzo (da 18,2 a 16,6). Quindi fra calo dei ricavi e calo dell'IVA, la riduzione ammonterebbe in totale a 9,5 eurocent. In altre parole, quand'anche le società riducessero miracolosamente del 20% i propri ricavi senza schiattare, la benzina calerebbe soltanto di 180 lire al litro.
Insomma, questi appelli al boicottaggio selettivo dei distributori di benzina sono rivolti al bersaglio sbagliato. E' il fisco, non l'OPEC, che si mangia i tre quarti di quello che paghiamo alla pompa. Ma col fisco non si può discutere e non si possono fare boicottaggi, per cui questi appelli si sfogano prendendosela con chi invece c'entra poco: la classica sindrome del "se la moglie ti rimprovera, dai un calcio al cane". Non andare a far benzina presso una catena di distributori e farla invece in un'altra, naturalmente, per il fisco non fa nessunissima differenza.
In realtà il modo per ridurre subito la spesa affrontata al distributore c'è, e non richiede catene di sant'Antonio o improbabili boicottaggi. Basta guidare un po' più piano e meno nervosamente, magari rispettando i limiti di velocità cittadini, visto che il ciclo urbano di continue brusche accelerazioni e brusche frenate è quello che fa schizzare verso l'alto i consumi. Rispettare i limiti di velocità, inoltre, avrebbe anche il non trascurabile effetto collaterale di ridurre il numero impressionante di morti per incidenti stradali. Novemila l'anno, in Italia. Pensateci.

La composizine del prezzo della benzina:
Benzina_settimana_35.gif
 
x Tramp:clapping:

...purtroppo mi tocca anche aggiungere un'amara verità:

parlando di fisco e macroeconomia, la situazione si può paragonare ad una torta.
Lo stato ha bisogno di fornire una torta di una certa dimensione (spese)
quindi deve ottenere gli ingredienti per tale torta.
A priori deve decidere quanto grande è la torta e come distribuirla.
Poi decide chi deve fornire gli ingredienti ed in quale misura, modalità e proporzione.

Supponiamo che la torta sia da 1000kg
se sono 1000 persone a fornire gli ingredienti, devono fornire mediamente un chilo di ingredienti a testa (prelievo fiscale globale)
se si riducono le persone fornitrici, si aumenta la media procapite.

quindi se in Italia si consumano 1 miliardo di litri di carburante (cifra ipotetica) il prelievo fiscale corrisponde a 780 milioni di euro
se tutte le vetture consumassero la metà si consumerebbero 500milioni di litri, ma il fabbisogno non cambia (se non si interviene sulle spese).
Quindi i 780milioni di euro dovrebbero venir recuperati sui 500milioni di litri di carburante... quindi accise e tasse sarebbero esattamente il doppio.

Ovviamente questa è una situazione "limite" e la realtà è molto più articolata e complessa, ma il discorso generale è questo.
Tutto ciò che un qualsiasi governo può fare è cercare di evitare "sprechi" (riducendo un po' la torta ed evitando che ne rimanga troppa sul piatto o sbriciolata sulla tovaglia) e variare le modalità, regoline e regolucce con cui "preleva" gli "ingredienti"... ma per X chili di torta servono X chili di ingredienti!
 
Ultima modifica:
ciao, commento alcune affermazioni dette:

I consumatori possono incidere moltissimo sulle politiche delle aziende; bisogna usare il potere che abbiamo.
non è vero, il consumatore finale non ha alcun potere sul prezzo finale del prodotto (benzina o gasolio).
I prezzi vengono determinato da una media mese e da mille altri fattori che incidono su di esso, non certo dalla minor domanda dei consumatori.

Se non venderanno più benzina, saranno obbligate a calare i prezzi.
Se queste due compagnie calano i prezzi, le altre dovranno per forza adeguarsi.
non sono le compagnie che determinano i prezzi iniziali del petrolio, bensi i paesi produttori di greggio in base al mercato petrolifero.

....due più grosse compagnie, SHELL e ESSO
io direi che AGIP è più grossa di tutte e due messe insieme

Inoltre quello che VERAMENTE incide sul prezzo alla pompa sono le accise che gravano sul greggio. Tasse vecchissime che non sono MAI state levate.
Pensate che SENZA accise un litro di verde verrebbe a costare 0,80€!!!!!!
In più si devono considerare le scelte politiche fatte dagli USA x combattere il terrorismo, le esplosioni accorse ai giacimenti in Libia.....


PS: io lavoro x un'azienda che produce direttamente petrolio, quindi so come funziona il giro :shifty:
 
Just do it ha scritto:
PS: io lavoro x un'azienda che produce direttamente petrolio, quindi so come funziona il giro :shifty:

Ecco, bravo, stasera vengo a fare il pieno di straforo :laughing1
 
Benzina, balzelli e speculazioni di Stato

Cari amici,

mi unisco alla discussione. Come molti di voi già sanno, in Svizzera un litro di benzina costa l'equivalente dei nostri 80 centesimi. Questo prezzo ripaga tutti dei loro profitti, dalla pompa che eroga il prodotto a chi lo estrae.
In Italia, è vero che parte delle entrate tributarie sono garantite dai consumi di benzina. Il punto è che queste entrate (acccise ed Iva) costituiscono una cifra variabile perchè calcolata sul prezzo al dettaglio, che va alzandosi sempre più. Quelli che sono fissi sono i coefficienti. Mi spiego meglio: se un commerciante ricarica del 30% il suo profitto lordo sarà di 30 se paga 100. Ma se fosse costretto a pagare 200, il suo profitto schizzerebbe a ben 60!
Ora, cerchiamo di ben capirci. Ci sono dei prodotti irrinunciabili. I carburanti, per esempio. Ci sono poi tante altre cose che costituiscono arricchimento per lo Stato o per corporazioni commerciali. Pensate ai farmaci. Potranno aumentare come vogliono, la gente li comprerà lo stesso, per bisogno. Pensate alla corporazione dei farmacisti che acquista i farmaci con uno sconto del 30%! Ma quanto cavolo guadagnano??? Avete visto cosa è successo per i prodotti da banco? Storace aveva invitato a scontarli del 20%. Credo che nessuno abbia mai usufruito di tale sconto. Questi prodotti da banco vengono usualmente acquistati con sconto 50% da parte delle farmacie! Poi ci sono i premi regalati dai grossisti: viaggi, buoni per negozi di abbigliamento, di elettronica ecc.
Torniamo alla benzina. Ho fatto l'esempio dei farmaci perchè è significativo di una forma di sistema che è distruttivo delle nostre finanze.
La benzina aumenta in forma esponenziale in funzione delle accise e dell'Iva. Lo Stato dovrebbe fissare delle soglie massime di basi impositive. Senza queste soglie fisse arriveremo entro un paio di mesi a 2 euro al litro, considerato che il petrolio sta viaggiando per toccare i 100 US$ al barile.
Nel frattempo importiamo metano... nessuno si ricorda più di due enormi giacimenti che abbiamo o avevamo in Italia. Uno, nella Val Padana, serviva a fare la benzina Agip. L'altro, in Sicilia, non fu mai sfruttato. Si dice che per questo giacimento morì Mattei. Anche se ero piccolo di età ricordo i titoli dei quotidiani, alla fine degli anni '50, quando si parlava della scoperta del più grande giacimento del mondo e si produssero tutti gli incartamenti e gli studi che ne definivano le ampiezze e le dimensioni. Incredibile come questo giaimento sia scomparso nei meandri delle memorie di chi conosce la storia.
Parlarne è Off-Limit, Io lo sto facendo in un quasi anonimato perchè ogni volta che mi avvicino a questo argomento c'è sempre qualcuno che amichevolmente mi dice "lascia stare!".
Sostengo una tesi. Se non si tratta del più grande giacimento al mondo, sarà magari il secondo, oppure il trezo, oppure il centesimo... Insomma, qualcosa ci deve pur essere!
Io sono siciliano, estraiamo petrolio dalle coste del siracusano. Raffiniamo idrocarburi per buona parte dell'Italia. Ci inquiniamo coste che servirebbero a migliorare la nostra offerta turistica. Eppure, paghiamo la benzina esattamente quanto la maggior parte degli italiani. La minor parte, quelle delle regioni a statuto speciale come la mia, applicano prezzi ridotti per i loro abitanti. Ma loro non hanno mare inquinato o altri problemi ecologici legati alla distillazione di idrocarburi... Loro sono amministrati meglio, da politici che fanno gli interessi dei loro concittadini.
Scusate lo sfogo, politico, ma queste cose mi fanno veramente andare su di giri. Non c'è nessuno che cerchi di salvare quest'Italia dallo sfacelo perchè ci sono interessi che non sono toccabili.
Come ho già detto in qualche altro post, mi consola che noi ci stiamo ripagando le Prius con i nostri consumi ridotti che, in città, sono anche il 50% rispetto a quelli degli altri.
Tuttavia, restiamo strumenti ed elementi per la speculazione e l'arricchimento dei grandi gruppi che dominano il pianeta e, in particolare, la nostra amata Patria.
 
aragingo ha scritto:
Io sono siciliano, estraiamo petrolio dalle coste del siracusano. Raffiniamo idrocarburi per buona parte dell'Italia. Ci inquiniamo coste che servirebbero a migliorare la nostra offerta turistica. Eppure, paghiamo la benzina esattamente quanto la maggior parte degli italiani. La minor parte, quelle delle regioni a statuto speciale come la mia, applicano prezzi ridotti per i loro abitanti. Ma loro non hanno mare inquinato o altri problemi ecologici legati alla distillazione di idrocarburi... Loro sono amministrati meglio, da politici che fanno gli interessi dei loro concittadini.
.

Io vivo in Sardegna (regione a statuto speciale), lavoro nella raffineria + grande d'Europa, dove facciamo combustibili esportati in tutto il mondo, ma non pago la benzina meno di altri cittadini!!!!!!!!!!!!

:no: :no: :no:
 
mbudu ha scritto:
Io vivo in Sardegna (regione a statuto speciale), lavoro nella raffineria + grande d'Europa, dove facciamo combustibili esportati in tutto il mondo, ma non pago la benzina meno di altri cittadini!!!!!!!!!!!!

:no: :no: :no:
lavori per caso per la Saras? :biggrin2:
 
Just do it ha scritto:
ciao, commento alcune affermazioni dette:


non è vero, il consumatore finale non ha alcun potere sul prezzo finale del prodotto (benzina o gasolio).
I prezzi vengono determinato da una media mese e da mille altri fattori che incidono su di esso, non certo dalla minor domanda dei consumatori.


non sono le compagnie che determinano i prezzi iniziali del petrolio, bensi i paesi produttori di greggio in base al mercato petrolifero.


io direi che AGIP è più grossa di tutte e due messe insieme

Inoltre quello che VERAMENTE incide sul prezzo alla pompa sono le accise che gravano sul greggio. Tasse vecchissime che non sono MAI state levate.
Pensate che SENZA accise un litro di verde verrebbe a costare 0,80€!!!!!!
In più si devono considerare le scelte politiche fatte dagli USA x combattere il terrorismo, le esplosioni accorse ai giacimenti in Libia.....


PS: io lavoro x un'azienda che produce direttamente petrolio, quindi so come funziona il giro :shifty:

Pensate che stiamo ancora pagando le accise/tasse imposte 3-4 anni fa per recuperare soldi da dare agli autoferrotranvieri che hanno scioperato per il rinnovo del contratto scaduto da anni e addirittura quelle messe da Mussolini per finanziare la conquista dell'Etiopia e dell'Eritrea :77:

...assurdo :no: :thumbdown
 
prezzo della benzina

Per i critici della proposta di Beppe Grillo (o francese) :

credo che comunque abbia un senso, ed è un peccato che i consumatori non siano in grado di recepire la propria forza. Provo a spiegarmi:

- il prezzo alla pompa della benzina è vero che è composto da tasse per oltre la metà (Accise + IVA). Tuttavia esse sono applicate ai costi per mezzo di una percentuale. Pertanto, se si abbassa il costo industriale (che include anche il margine del produttore si abbassa anche il valore assoluto del prezzo finale. Il sovrapprezzo del gestore probabilmente rimane fisso, ma dovrebbe essere limitato a pochi eurocent.
- Visti i profitti delle SORELLE, il margine sui carburanti dovrebbe essere molto alto, pertanto, un certo spazio di manovra a fronte di BOICOTTAGGIO di ESSO e SHELL esisterebbe. Inoltre, a fronte dell'instaurarsi di concorrenza, che ora non esiste, l'efficenza potrebbe essere maggiore.

- E' vero che comunque sarebbe difficile arrivare in paratica a riduzioni del 50%. Tuttavia, il merito della proposta è di tentare di rompere il CARTELLO dei produttori e fare in modo che il mercato agisca secondo regole del LIBERO MERCATO.

Saluti
 
- il prezzo alla pompa della benzina è vero che è composto da tasse per oltre la metà (Accise + IVA). Tuttavia esse sono applicate ai costi per mezzo di una percentuale.

No.

http://it.wikipedia.org/wiki/Accisa
L’accisa è un’imposta che grava sulla quantità dei beni prodotti, a differenza dell’IVA che incide sul valore. Mentre l’IVA è espressa in percentuale del valore del prodotto, l’accisa si esprime in termini di aliquote che sono rapportate all’unità di misura del prodotto.

http://www.ecoage.org/info/storia-accise-benzina-italia.php
 
- Visti i profitti delle SORELLE, il margine sui carburanti dovrebbe essere molto alto, pertanto, un certo spazio di manovra a fronte di BOICOTTAGGIO di ESSO e SHELL esisterebbe. Inoltre, a fronte dell'instaurarsi di concorrenza, che ora non esiste, l'efficenza potrebbe essere maggiore.

- E' vero che comunque sarebbe difficile arrivare in paratica a riduzioni del 50%. Tuttavia, il merito della proposta è di tentare di rompere il CARTELLO dei produttori e fare in modo che il mercato agisca secondo regole del LIBERO MERCATO.

Saluti

Per questo bisognerebbe acquistare nel limite del possibile da una new-entry come la IES, peraltro tutta italiana che potrebbe favorire una certa competizione tra i vari benzinai della Lombardia e in tutta Italia, ho la fortuna di averla vicino a casa ed in effetti l'effetto "IES" si sente anche nei distributori vicini, che praticano un prezzo medio più basso.

http://www.iesitaliana.it/ita/raffineria.asp

Pago la verde 1.185 euro servito, contro i 1.212 euro in tangenziale nel "fai da tè" e i 1.235 euro che mediamente si trovano in giro per Milano..... senza sapere nè leggere nè scrivere siamo a -5 centesimi. Ogni pieno medio di 35 litri si risparmiano netti 1.7 euro non sono tanti ma meglio che un calcio nei co**ioni.... e sempre meglio che dare i soldi a Moratti che tanto poi si compra giocatori scrausi.... :biggrin2: :63:
 
Pago la verde 1.185 euro servito, contro i 1.212 euro in tangenziale nel "fai da tè" e i 1.235 euro che mediamente si trovano in giro per Milano..... senza sapere nè leggere nè scrivere siamo a -5 centesimi. Ogni pieno medio di 35 litri si risparmiano netti 1.7 euro non sono tanti ma meglio che un calcio nei co**ioni.... e sempre meglio che dare i soldi a Moratti che tanto poi si compra giocatori scrausi.... :biggrin2: :63:

Io invece ho la carrefour a 2 km, con la benzina carrefour, dove la verde la danno a 1.16 e il diesel a 1.04! :fear2: Cerco sempre di programmare in modo che il pieno lo faccio lì, per esempio, oggi, che vado a VI, prima di partire faccio il pieno che mi basta per andare e tornare! :63:
 
In linea di principio sono d'accordissimo con tutti voi ( e come potrei non esserlo? sic ).
Tuttavia, ammesso e non concesso che avessi il potere di influenzare le politiche energetiche e/o industriali, piuttosto che puntare a dimezzare il prezzo del carburante, punterei a raddoppiarlo, contemporaneamente punterei a motorizzazioni + evolute che ne consumassero un quarto.

Questo a tutto vantaggio della ns. salute! (ma al momento...pura utopia)
 
non è vero, il consumatore finale non ha alcun potere sul prezzo finale del prodotto (benzina o gasolio).
I prezzi vengono determinato da una media mese e da mille altri fattori che incidono su di esso, non certo dalla minor domanda dei consumatori.


non sono le compagnie che determinano i prezzi iniziali del petrolio

O MIOO DIOTI PREGO!!!!

NON BESTEMMIARE!!!!

QUESTO è IL RAGIONAMENTO PIU ANTIECONOMICO CHE ABBIA MAI SENTITO!!!!

VADE RETRO SATANA!!!
 
la ies c'è anche a firenze ma mi ci vorrebbe troppo per arrivarci allora la faccio alla Beyfin dove il diesel costa 1.083 , il martedì ho lo sconto delle 50 lire ( ancora è chimato così) e il gpl 0.586:63:
 
ciao, commento alcune affermazioni dette:

non è vero, il consumatore finale non ha alcun potere sul prezzo finale del prodotto (benzina o gasolio).
I prezzi vengono determinato da una media mese e da mille altri fattori che incidono su di esso, non certo dalla minor domanda dei consumatori.

non sono le compagnie che determinano i prezzi iniziali del petrolio, bensi i paesi produttori di greggio in base al mercato petrolifero.

Inoltre quello che VERAMENTE incide sul prezzo alla pompa sono le accise che gravano sul greggio.


Il greggio estratto in Kuwait arriva nelle stazioni di servizio tedesche in 36 giorni; durante il viaggio il prezzo di un litro passa da meno di un centesimo a più di un euro.

1° giorno: il greggio è estratto dal pozzo 473, nel giacimento di Burgan.

2° giorno: il petrolio scorre verso il campo sud, una sterminata distesa di cisterne vicino ad Ahmadi ed immagazzinato per eliminare gli ultimi residui d'acqua.

3° giorno: alla domanda "quanto è costata la produzione", la risposta è di "circa 1US$ al barile (159 litri). Il prezzo varia assai in base alle difficoltà d'estrazione: nel caso di estrazioni complesse, p.e. quelle nell'oceano Atlantico, i costi salgono fino a 20US$/barile. Il petrolio scorre nell'oleodotto sino alla pancia di una petroliera

4° giorno: per completare il carico della petroliera (300mila tonnellate) ci vogliono 36 ore.

dal 5°al 15° giorno: la petroliera scioglie gli ormeggi, entrata nel mar Rosso,viene parzialmente scaricata per alimentare un oleodotto che porterà il petrolio sino a Porto Said, sul Mediterraneo, ove verrà nuovamente preso a bordo. Il costo del trasporto ammonta a più di un milione di euro.Non è un gran chè: solo 0,3 centesimi al litro.

30° giorno: come previsto, dopo 25 giorni di viaggio, la petroliera attracca al terminal di Rotterdam, in Olanda. Per scaricare la nave si impiegano 36 ore.

32° giorno: Il nostro litro di petrolio, attraverso l'oleodotto Rotterdam-Reno, attraverso un viaggio di 4 giorni, arriva nelle vicinanze di Colonia.Il trasporto via oleodotto costa dai 3 ai 4 euro/tonnellata. Il prezzo del nostro litro è arrivato, arrotondando, a 17 centesimi.

36° giorno: Il nostro litro di petrolio è arrivato nella raffineria della Shell di Gogorf (Germania), nella quale vengono distillati 16milioni di tonnellate/anno. L'impianto è così automatizzato che bastano 48 dipendenti per gestire le funzioni principali degli otto impianti.
Dalla torre di distillazione, la benzina è pronta in pochi minuti; ancora una volta si produce un miracolo:il nostro litro proveniente dal Kuwait, ora trasformato in benzina, costa 112centesimi. E' aumentato di 95 centesimi.
Il 75% del prezzo è costituito da tasse, il consumatore paga il 6% per il trasporto, la distribuzione e gli interessi sul capitale. In tasca alla compagnia restano 4,24 centesimi al litro.

(Le informazioni sono tratte dal reportage di Reiner Luyknen, Die Zeit (Germania) 09/2004)


............questo in Germania, in Italia è peggio!!
Quindi:
1) La media mese è una percentuale "irrilevante" sull'incidenza del prezzo finale

2) D'accordissimo sul fatto che il consumatore non ha (in pratica) nessun potere di determinazione del prezzo: dovrebbe infatti rivolgere la sua attenzione, più che alle compagnie, al governo del Paese. In altre parole dovrebbe castigare i governi (partiti politici) che si dimostrano più disonesti e/o incapaci...ma quì casca l'asino! perchè la storia ci insegna che sono passati tutti (sinistra,centro,destra), nella stanza dei bottoni, ma nessuno si è mai sognato di ridurre le accise; che sono la voce preponderante!

3) Resta validissimo fare comunque il pieno al distributore meno caro!!
 
"...sono infatti la risultante del prezzo industriale a cui va aggiunta l'accisa e l'Iva al 20% applicata sul totale delle prime due voci. Dunque, degli 1,095 euro che arriva a costare agli automobilisti un litro di verde, solo 0,371 euro circa sono legati all'effettivo costo del carburante. La parte rimanente, pari a 0,724 euro, è invece costituita da tasse (0,542 euro il peso dell'accisa e 0,1825 quello dell'Iva)".

Siamo davvero un paese intelligente... l'IVA infatti è calcolata sia sul prezzo di produzione che sulle accise: è in pratica la tassa sulla tassa :laughing1
Ogni tanto, anzi, spesso, scivoliamo nel patetico...
Edit: scusate non avevo visto che nell'articolo c'era già scritto...
 
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