http://www.repubblica.it/2006/c/motori/marzo2006/cerchimagici/cerchimagici.html
Cromatissimi, pieni di lucine e gestiti da un vero computer. Che riesce
a illuminarli come neon. Per lanciare messaggi agli altri automobilisti
Usa, arrivano i cerchioni magici
Si illuminano e lanciano messaggi
Un accessorio che costa una fortuna: da 12 mila dollari in su
di VINCENZO BORGOMEO
Alcuni esempi di messaggi luminosi che possono comparire sui cerchi in lega
VIDEO
BLOG
FOTO
Il mondo delle elaborazioni non conosce più limiti. E dopo le sospensioni ad aria che fanno letteralmente saltare le auto, le gomme colorate che sgommando sull'asfalto lasciano nubi di colori arrivano i cerchioni magici. Che oltre a lampeggiare come se fossero piccoli alberi di Natale riescono a diventare veri e propri pannelli luminosi. Su cui scrivere le cose più incredibili.
E visto che il target di questi accessori è quello che è ci sono subito alcuni consigli. Tipo "Hey baby, call me". Oppure "Call me" e poi a seguire il numero di telefono...
L'idea arriva ovviamente dagli Usa, patria indiscussa degli elaboratori, dove la custom wheel (il nome è tutto un programma...) nella sua gamma di accessori vende anche questi nuovissimi cerchioni magici.
La personalizzazione è praticamente infinita. E oltre a donnine nude, mostri e soliti dadi, c'è anche spazio per un po' di patriottismo, con bandiere a Stelle e Strisce di varie fogge. Il tutto però a costi tutt'altro che contenuti (si va da 12000 dollari in su), ma il sistema è complicato: i led per comporre le immagini in movimento sono gestiti da un piccolo computer che, ruota per ruota, riesce a gestire l'immagine in modo da comporla nel migliore dei modi e, soprattutto, sempre dritta.
Disponibili in varie misure e quasi per tutte le auto, questi cerchi magici sono in vendita anche on line. Ma, per i folli che volessero montarli anche in Italia, diciamo subito che sono vietati: il nostro Codice della Strada è piuttosto severo in materia. E qualsiasi luce non omologata montata sull'auto porta inesorabilmente al sequestro del mezzo. Luci e lucine, da noi, portano solo una marea di guai.
(28 marzo 2006)
Cromatissimi, pieni di lucine e gestiti da un vero computer. Che riesce
a illuminarli come neon. Per lanciare messaggi agli altri automobilisti
Usa, arrivano i cerchioni magici
Si illuminano e lanciano messaggi
Un accessorio che costa una fortuna: da 12 mila dollari in su
di VINCENZO BORGOMEO
VIDEO
BLOG
FOTO
Il mondo delle elaborazioni non conosce più limiti. E dopo le sospensioni ad aria che fanno letteralmente saltare le auto, le gomme colorate che sgommando sull'asfalto lasciano nubi di colori arrivano i cerchioni magici. Che oltre a lampeggiare come se fossero piccoli alberi di Natale riescono a diventare veri e propri pannelli luminosi. Su cui scrivere le cose più incredibili.
E visto che il target di questi accessori è quello che è ci sono subito alcuni consigli. Tipo "Hey baby, call me". Oppure "Call me" e poi a seguire il numero di telefono...
L'idea arriva ovviamente dagli Usa, patria indiscussa degli elaboratori, dove la custom wheel (il nome è tutto un programma...) nella sua gamma di accessori vende anche questi nuovissimi cerchioni magici.
La personalizzazione è praticamente infinita. E oltre a donnine nude, mostri e soliti dadi, c'è anche spazio per un po' di patriottismo, con bandiere a Stelle e Strisce di varie fogge. Il tutto però a costi tutt'altro che contenuti (si va da 12000 dollari in su), ma il sistema è complicato: i led per comporre le immagini in movimento sono gestiti da un piccolo computer che, ruota per ruota, riesce a gestire l'immagine in modo da comporla nel migliore dei modi e, soprattutto, sempre dritta.
Disponibili in varie misure e quasi per tutte le auto, questi cerchi magici sono in vendita anche on line. Ma, per i folli che volessero montarli anche in Italia, diciamo subito che sono vietati: il nostro Codice della Strada è piuttosto severo in materia. E qualsiasi luce non omologata montata sull'auto porta inesorabilmente al sequestro del mezzo. Luci e lucine, da noi, portano solo una marea di guai.
(28 marzo 2006)