riccardo79xx
TCI Member
Giovedì mattina facendo colazione ho letto il giornale come sempre, prima pagina: riporto l'articolo!
ILTIRRENO EDIZIONE PONTEDERA (PI)
MERCOLEDÌ, 17 GENNAIO 2007
Pagina 11 - Toscana
di Stefano Bartoli
Euro 5, una beffa che costerà salata
Auto sempre più pulite ma a spese di chi circola nelle città
Dal settembre 2009 i concessionari non potranno più vendere i veicoli che sono ora in circolazione
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Secca svalutazione del capitale e la brutta, bruttissima impressione di sopportare l’ennesima fregatura. Insomma, eccola qui la bella sorpresina tutta dedicata a chi usa l’automobile, anzi soprattutto a chi l’ha appena acquistata o ha intenzione di comprarla giusto giusto nei prossimi mesi. Si tratta di difendere l’ambiente per carità, ma come al solito a pagare sarà soltanto l’utente finale consentendo, tra l’altro, profitti garantiti a tutte le industrie del settore. Lo “scherzetto” si chiama Euro 5 e si materializzerà dopo l’ultimo, formale passaggio attraverso gli organismi dell’Unione Europea, dando vita a un ulteriore inasprimento delle normative antinquinamento a cui devono sottostare tutte le vetture di nuova produzione.
C’è già una data, cioè il primo settembre 2009, giorno in cui tutto di un colpo le attuali vetture Euro 4, cioè le più avanzate, ecologicamente parlando, di quelle attualmente commercializzate in Europa, diventeranno improvvisamente obsolete con il conseguente, possibile blocco alla libertà di circolare in tantissine città. Ma l’agonia sarà lunga e potrebbe iniziare, come è accaduto in occasione dei passaggi precedenti (ad esempio da Euro 0 a 1, 2 o 3 e così via), già nei prossimi mesi: con l’arrivo dei nuovi modelli, che ancora assolutamente non esistono, si potrebbe assistere ad una precoce svalutazione di un usato ancora recente proprio per la spada di Damocle di un inesorabile blocco nei giorni di maggiori inquinamento. Il tutto in un quadro sempre più accelerato negli aggiornamenti per ridurre l’inquinamento e con il rischio concreto di blocco del mercato da parte di chi deciderà di attendere le ultimissime produzioni.
Toscana a due facce. Un quadro allarmante che, per quanto riguarda in particolare la Toscana, per ora provoca due tipi di reazioni: quelle legate a chi abita nelle città medio-piccole, come i centri sparsi lungo la costa, dove i provvedimenti di stop alla circolazione anche se sempre più frequenti hanno comunque un impatto meno pesante, e chi invece si trova a dover vivere o lavorare in aree più grandi come Firenze, cioè l’unica metropoli regionale. «In realtà noi viviamo in una zona dove Euro 3 o Euro 4 sono termini conosciuti solo attraverso i giornali o la televisione - commenta Stefano Sonetti della concessionaria Nesti di Pisa, la quinta in Italia per penetrazione sul territorio del marchio Toyota -. Sì, perché i clienti, e mi riferisco soprattutto a chi chiede l’usato, non se ne preoccupano affatto e noi stessi non inseriamo questo parametro nella valutazione. In pratica, la cosa che ci interessa è l’anno di costruzione. Per il resto evidentemente non ci sono stimoli, almeno per quanto riguarda le nostre aree di riferimento, cioè Livorno e ovviamente Pisa, che arrivino a guidare l’acquisto». «Di conseguenza - prosegue Sonetti - questa situazione dei vari “Euro” per adesso ci sfiora e per fortuna è così, altrimenti sarebbe davvero un problema lavorare. Per capire la situazione, basta che vi racconti una curiosità: qualche tempo fa si è presentato un signore con una Fiat 500 del 1995, cioè tra le ultimissime prodotte. Ebbene, secondo il libretto di circolazione quella vettura ha un motore Euro 2, cioè tra i meno inquinanti, e questo dà l’idea della complessità del settore».
Diversa, come dicevamo, la situazione fiorentina. «Ormai un’auto non dura più di dieci anni - spiega al Tirreno un dipendente di un’importante concessionaria cittadina-, per cui il cambio della stessa vettura è abbastanza rapido. Ma il problema è che i Comuni possono farre quello che vogliono e quello di Firenze è sempre più restrittivo, con un prevedibile e abbastanza rapido blocco anche delle Euro 4.
Grossi centri a rischio. Ma cosa può fare concretamente l’utente per parare il colpo? Non molto, ci rispondono dalla redazione milanese di “Quattroruote”, visto che, come dicevamo, le nuove vetture superecologiche non esistono ancora. «Probabilmente alcune case automobilistiche anticiperanno i tempi come è accaduto con le Euro 4 - proseguono gli esperti della prestigiosa rivista - e questo sicuramente aiuterà gli interessati. Veramente difficile dire quanto questa novità influirà sulla valutazione del’usato considerando i tanti parametri in gioco e soprattutto visto un altro aspetto: in Italia, su circa 35 milioni di veicoli circolanti, ce ne sono ancora 11 milioni appartenenti alle fasce Euro 0 e Euro 1. Una quantità di “vecchio” che dà la misura dei nostri ritardi».
ORA DITEMI VOI, IL MIO CONCESSIONARIO HA FATTO LO GNORRI, SAPENDO CHE TRA 20 GIORNI MI CONSEGNA IL RAV! qualcuno di voi lo sapeva??
ILTIRRENO EDIZIONE PONTEDERA (PI)
MERCOLEDÌ, 17 GENNAIO 2007
Pagina 11 - Toscana
di Stefano Bartoli
Euro 5, una beffa che costerà salata
Auto sempre più pulite ma a spese di chi circola nelle città
Dal settembre 2009 i concessionari non potranno più vendere i veicoli che sono ora in circolazione
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Secca svalutazione del capitale e la brutta, bruttissima impressione di sopportare l’ennesima fregatura. Insomma, eccola qui la bella sorpresina tutta dedicata a chi usa l’automobile, anzi soprattutto a chi l’ha appena acquistata o ha intenzione di comprarla giusto giusto nei prossimi mesi. Si tratta di difendere l’ambiente per carità, ma come al solito a pagare sarà soltanto l’utente finale consentendo, tra l’altro, profitti garantiti a tutte le industrie del settore. Lo “scherzetto” si chiama Euro 5 e si materializzerà dopo l’ultimo, formale passaggio attraverso gli organismi dell’Unione Europea, dando vita a un ulteriore inasprimento delle normative antinquinamento a cui devono sottostare tutte le vetture di nuova produzione.
C’è già una data, cioè il primo settembre 2009, giorno in cui tutto di un colpo le attuali vetture Euro 4, cioè le più avanzate, ecologicamente parlando, di quelle attualmente commercializzate in Europa, diventeranno improvvisamente obsolete con il conseguente, possibile blocco alla libertà di circolare in tantissine città. Ma l’agonia sarà lunga e potrebbe iniziare, come è accaduto in occasione dei passaggi precedenti (ad esempio da Euro 0 a 1, 2 o 3 e così via), già nei prossimi mesi: con l’arrivo dei nuovi modelli, che ancora assolutamente non esistono, si potrebbe assistere ad una precoce svalutazione di un usato ancora recente proprio per la spada di Damocle di un inesorabile blocco nei giorni di maggiori inquinamento. Il tutto in un quadro sempre più accelerato negli aggiornamenti per ridurre l’inquinamento e con il rischio concreto di blocco del mercato da parte di chi deciderà di attendere le ultimissime produzioni.
Toscana a due facce. Un quadro allarmante che, per quanto riguarda in particolare la Toscana, per ora provoca due tipi di reazioni: quelle legate a chi abita nelle città medio-piccole, come i centri sparsi lungo la costa, dove i provvedimenti di stop alla circolazione anche se sempre più frequenti hanno comunque un impatto meno pesante, e chi invece si trova a dover vivere o lavorare in aree più grandi come Firenze, cioè l’unica metropoli regionale. «In realtà noi viviamo in una zona dove Euro 3 o Euro 4 sono termini conosciuti solo attraverso i giornali o la televisione - commenta Stefano Sonetti della concessionaria Nesti di Pisa, la quinta in Italia per penetrazione sul territorio del marchio Toyota -. Sì, perché i clienti, e mi riferisco soprattutto a chi chiede l’usato, non se ne preoccupano affatto e noi stessi non inseriamo questo parametro nella valutazione. In pratica, la cosa che ci interessa è l’anno di costruzione. Per il resto evidentemente non ci sono stimoli, almeno per quanto riguarda le nostre aree di riferimento, cioè Livorno e ovviamente Pisa, che arrivino a guidare l’acquisto». «Di conseguenza - prosegue Sonetti - questa situazione dei vari “Euro” per adesso ci sfiora e per fortuna è così, altrimenti sarebbe davvero un problema lavorare. Per capire la situazione, basta che vi racconti una curiosità: qualche tempo fa si è presentato un signore con una Fiat 500 del 1995, cioè tra le ultimissime prodotte. Ebbene, secondo il libretto di circolazione quella vettura ha un motore Euro 2, cioè tra i meno inquinanti, e questo dà l’idea della complessità del settore».
Diversa, come dicevamo, la situazione fiorentina. «Ormai un’auto non dura più di dieci anni - spiega al Tirreno un dipendente di un’importante concessionaria cittadina-, per cui il cambio della stessa vettura è abbastanza rapido. Ma il problema è che i Comuni possono farre quello che vogliono e quello di Firenze è sempre più restrittivo, con un prevedibile e abbastanza rapido blocco anche delle Euro 4.
Grossi centri a rischio. Ma cosa può fare concretamente l’utente per parare il colpo? Non molto, ci rispondono dalla redazione milanese di “Quattroruote”, visto che, come dicevamo, le nuove vetture superecologiche non esistono ancora. «Probabilmente alcune case automobilistiche anticiperanno i tempi come è accaduto con le Euro 4 - proseguono gli esperti della prestigiosa rivista - e questo sicuramente aiuterà gli interessati. Veramente difficile dire quanto questa novità influirà sulla valutazione del’usato considerando i tanti parametri in gioco e soprattutto visto un altro aspetto: in Italia, su circa 35 milioni di veicoli circolanti, ce ne sono ancora 11 milioni appartenenti alle fasce Euro 0 e Euro 1. Una quantità di “vecchio” che dà la misura dei nostri ritardi».
ORA DITEMI VOI, IL MIO CONCESSIONARIO HA FATTO LO GNORRI, SAPENDO CHE TRA 20 GIORNI MI CONSEGNA IL RAV! qualcuno di voi lo sapeva??