Come preannunciato nella presentazione, illustro i motivi che hanno portato alla inconsueta (per l’Italia e per i partecipanti del forum) scelta della Cuore.
Premetto che la macchina sarà una seconda auto, da usare prevalentemente in città e qualche volta per brevi spostamenti extra.
Le caratteristiche che mi interessava trovare nella piccolina di famiglia:
1. dimensioni minime (soprattutto in larghezza per problemi di garage)
2. buona accessibilità ed abitabilità per 2 persone
3. bagagliaio capiente (proporzionalmente alle dimensioni della macchina) e flessibile
4. confort (sospensioni non rigidissime)
5. bassi costi fissi (bollo/assicurazione)
6. costo ragionevole di acquisto e manutenzione.
7. sicurezza quasi totale di trovarla dove è stata parcheggiata (rischio furto tendente allo zero)
e per la parte meccanica
8. affidabilità
9. sicurezza attiva/passiva
10. basso consumo
11. basso inquinamento
Delle “suprmini” ho subito scartato Matiz, Picanto, Atos, Panda per vari motivi (sicurezza, estetica, consumi, equipaggiamento, prezzo)
Le possibili candidate sono rimaste sostanzialmente Aygo e Smart.
Ma tutte e due avevano delle lacune rispetto alle mie aspettative:
Aygo buona in tutto tranne i punti 1 e 3
Smart (perfetta soprattutto per le dimensioni) ma carente nei punti 3 (anche se meno di quello che sembra), 4, 6 (in modo esagerato), 7, 8 e 10.
Per un po’ ho tergiversato.
Poi ho avuto l’occasione di visitare una concessionaria Daihatsu, ed è scoccata la scintilla.
Praticamente la Cuore è quello che cercavo.
1. è la più stretta di tutte (147 cm), anche della cinquecento che va a sostituire;
2. Ha sportelli molto grandi e con apertura fino a quasi 90 gradi ed internamente è enorme;
3. Bagagliaio variabile in quanto la panca posteriore ha una escursione di ben 25 cm.
4. buon confort
5. costi di bollo ed assicurazione contenuti
6. prezzo ragionevole considerando l’ottimo equipaggiamento (compreso il confort pack)
7. rischio di furto praticamente nullo
8, 9, 10, 11 è sostanzialmente la Toyota Aygo, con tutto quello che ne consegue. Inoltre ha consumi ancora più contenuti in quanto più leggera e con una sezione frontale ridotta.
Non ha, e sono cose che non cercavo, la immagine di auto giovanile, sportiva ed alla moda. Insomma di tendenza. E’ in pratica un’auto da usare tranquillamente, senza velleità corsaiole o modaiole. Non ha nemmeno la rivendibilità della Aygo e della Smart. Ma siccome penso di tenerla fino ad esaurimento . . . non è un aspetto che pesa più di tanto.
In più a me piace molto anche esteticamente. Magari la si può giudicare un tantino anonima. Non fa girare la testa di sicuro, però per me è caruccia.
Le uniche perplessità che ho riguardano:
- l’assistenza. La concessionaria dove l’ho presa è una succursale ed ha una officina adatta solo per la piccola manutenzione (tagliandi e poco più). Per il resto, in caso di necessità, la devono portare presso l’officina della sede a circa 10 Km. Quindi i tempi di un eventuale riparazione “straordinaria” saranno più lunghi;
- il costo dei tagliandi. Daihatsu non ha un tariffario predefinito come Toyota per il costo dei tagliandi.
Per tutti e due i punti confido nella tradizionale affidabilità e serietà giapponese del gruppo Toyota.
Mi scuso con tutti per il poema che è uscito.
Rileggendolo, il post potrebbe averlo scritto il mitiko Strato.
Spero che tutte (o quasi tutte) queste mie entusiastiche aspettative siano confortate dalla prova dei fatti, quando ritirerò la vettura.
Per il momento sono ottimista. Ed anche un po’ impaziente.
Ciao
Lele
Premetto che la macchina sarà una seconda auto, da usare prevalentemente in città e qualche volta per brevi spostamenti extra.
Le caratteristiche che mi interessava trovare nella piccolina di famiglia:
1. dimensioni minime (soprattutto in larghezza per problemi di garage)
2. buona accessibilità ed abitabilità per 2 persone
3. bagagliaio capiente (proporzionalmente alle dimensioni della macchina) e flessibile
4. confort (sospensioni non rigidissime)
5. bassi costi fissi (bollo/assicurazione)
6. costo ragionevole di acquisto e manutenzione.
7. sicurezza quasi totale di trovarla dove è stata parcheggiata (rischio furto tendente allo zero)
e per la parte meccanica
8. affidabilità
9. sicurezza attiva/passiva
10. basso consumo
11. basso inquinamento
Delle “suprmini” ho subito scartato Matiz, Picanto, Atos, Panda per vari motivi (sicurezza, estetica, consumi, equipaggiamento, prezzo)
Le possibili candidate sono rimaste sostanzialmente Aygo e Smart.
Ma tutte e due avevano delle lacune rispetto alle mie aspettative:
Aygo buona in tutto tranne i punti 1 e 3
Smart (perfetta soprattutto per le dimensioni) ma carente nei punti 3 (anche se meno di quello che sembra), 4, 6 (in modo esagerato), 7, 8 e 10.
Per un po’ ho tergiversato.
Poi ho avuto l’occasione di visitare una concessionaria Daihatsu, ed è scoccata la scintilla.
Praticamente la Cuore è quello che cercavo.
1. è la più stretta di tutte (147 cm), anche della cinquecento che va a sostituire;
2. Ha sportelli molto grandi e con apertura fino a quasi 90 gradi ed internamente è enorme;
3. Bagagliaio variabile in quanto la panca posteriore ha una escursione di ben 25 cm.
4. buon confort
5. costi di bollo ed assicurazione contenuti
6. prezzo ragionevole considerando l’ottimo equipaggiamento (compreso il confort pack)
7. rischio di furto praticamente nullo
8, 9, 10, 11 è sostanzialmente la Toyota Aygo, con tutto quello che ne consegue. Inoltre ha consumi ancora più contenuti in quanto più leggera e con una sezione frontale ridotta.
Non ha, e sono cose che non cercavo, la immagine di auto giovanile, sportiva ed alla moda. Insomma di tendenza. E’ in pratica un’auto da usare tranquillamente, senza velleità corsaiole o modaiole. Non ha nemmeno la rivendibilità della Aygo e della Smart. Ma siccome penso di tenerla fino ad esaurimento . . . non è un aspetto che pesa più di tanto.
In più a me piace molto anche esteticamente. Magari la si può giudicare un tantino anonima. Non fa girare la testa di sicuro, però per me è caruccia.
Le uniche perplessità che ho riguardano:
- l’assistenza. La concessionaria dove l’ho presa è una succursale ed ha una officina adatta solo per la piccola manutenzione (tagliandi e poco più). Per il resto, in caso di necessità, la devono portare presso l’officina della sede a circa 10 Km. Quindi i tempi di un eventuale riparazione “straordinaria” saranno più lunghi;
- il costo dei tagliandi. Daihatsu non ha un tariffario predefinito come Toyota per il costo dei tagliandi.
Per tutti e due i punti confido nella tradizionale affidabilità e serietà giapponese del gruppo Toyota.
Mi scuso con tutti per il poema che è uscito.
Rileggendolo, il post potrebbe averlo scritto il mitiko Strato.
Spero che tutte (o quasi tutte) queste mie entusiastiche aspettative siano confortate dalla prova dei fatti, quando ritirerò la vettura.
Per il momento sono ottimista. Ed anche un po’ impaziente.
Ciao
Lele