Shoichiro Toyoda ha sparato a zero sul presidente uscente dell’azienda di famiglia, Katsuaki Watanabe: “Con lui c’è stata un’ansia di gonfiare vendite e profitti che ci ha portati sulla strada della bancarotta in cui è incorsa General Motors”. Con Watanabe, Toyota è effettivamente diventata il costruttore numero uno al mondo, accumulando peraltro utili favolosi, ma negli ultimi due anni aveva iniziato a perdere decine di miliardi di dollari.
L’84enne Toyoda, nel corso di un’intervista a Bloomberg, ha raccontato i retroscena dell’“epurazione” che a giorni interesserà il top management della casa. Secondo il vecchio patron, negli anni passati, il gruppo avrebbe pericolosamente dirottato il proprio business verso modelli troppo grandi e costosi, come i SUV. “I clienti di oggi vogliono spendere poco” ha tagliato corto Toyoda.
Il tempo delle vacche grasse, dei grandi SUV e dei margini enormi, che fecero del 2007 l’anno dei record per gran parte delle case automobilistiche, è definitivamente tramontato con la crisi del 2008. E i tracolli finanziari accumulati finora, come i 7,7 miliardi di dollari bruciati nel primo trimestre 2009, ne sono la testimonianza più chiara. Da oggi, giorno dell’investitura di Akio Toyoda (figlio di Shoichiro) nel ruolo di nuovo presidente, si cambia rotta.
Fonte Autoblog.it