Un vantaggio qualitativo che attribuisco all'Auris, e che vi confesso è stato uno dei motivi che m'ha spinto all'acquisto, è l'onestà intellettuale dell'approccio alle finiture.
Come commentavo in un altro post, infatti, nell'Auris non troviamo delle parti fatte per colpire l'occhio (plastica morbida, ecc) assieme ad altre dimesse perché meno in vista. L'Auris è rifinita in modo discreto ovunque, senza punte di eccellenza particolari (sebbene io trovi eccellenti le bocchette d'aerazione, con la levetta d'azionamento che pare a bagno d'olio e la rotellina di chiusura flussi in gomma morbida), né con eclatanti cadute di stile. E' insomma rifinita in modo accettabile ovunque, anche dove meno te l'aspetti, come testimoniato dall'approfondita prova di Quattoruote al momento del lancio, nella quale sono emerse le cure "invisibili" nella realizzazione dell'interno pannelli porta, dei fissaggi elettrici e meccanici, nella finitura della parte inferiore dei sedili, ecc.
Dico una cosa antipatica della quale, però, sono fortemente convinto: non è un'auto ITALIANA, cioè non asseconda le debolezze degli italiani per lo stile e per la gratificazione estetica della cosiddetta "qualità percepita". E' auto di qualità concreta, senza fronzoli.
E ribadisco che, andando a spulciare alcuni dettagli delle varie Audi e Volkswagen, è facile imbattersi in particolari di plastica economica al fianco di altri di polimeri d'altissimo pregio (la cosa è particolarmente evidente, poi, su Ford). Ecco, a me personalmente questi contrasti non piacciono e mi sanno un po' di presa in giro.
Il giorno in cui Toyota, per "accontentare" i capricci dello stile e delle plastiche gratificanti, spenderà in tal senso soldi e finanziamenti anziché dedicarli alla ricerca e allo sviluppo nella tecnologia e nell'affidabilità (come fatto finora), be', personalmente credo che non sentirò più di "riconoscermi" nel marchio Toyota.
blush