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Stupisce, ma davvero fino ad un certo punto che anche Toyota, che vantava fasti e gloria circa i volumi di vendita raggiunti, quest’anno ha finito per chiudere in rosso il suo bilancio con una perdita secca di oltre un miliardo e mezzo di euro, in maggior misura provocata da una drastica riduzione delle vendite di auto.
Non si riesce neanche a profilare quanta lungo sarà il “cono d’ombra” di questa crisi spettrale che si abbatte sulla multinazionale giapponese al punto che non si riesce neanche ad ipotizzare eventuali drastiche decisioni riguardo alla forza lavoro, insomma, neanche Toyota riesce a comprendere se sia o meno il caso di licenziare una parte dei propri dipendenti o ricorrere a misure che prevedano, a carico dello Stato, eventuali ricorsi agli ammortizzatori sociali.
Ciò in quanto la crisi dell’auto che si è abbattuta pure sul colosso del Sol Levante, ha trovato impreparata la stessa azienda che fino a poco tempo fa, forte del fatto di poter contare su novità del calibro di Toyota IQ, da una parte e della nuova generazione di auto ibride, Toyota Prius in testa, contava di farla franca rispetto alla concorrenza ed invece, ecco la prima decisione; la nuova Toyota Prius, che vedremo al prossimo Salone di Detroit, non verrà costruita nel tempo nel nuovo stabilimento che avrebbe dovuto avere sede nel Missisipi e questa potrebbe essere soltanto la prima delle tante decisioni, in negativo, del celebre marchio.
Del resto a palesare il problema, se ancora quando parliamo di crisi dell’auto dobbiamo riferirci ad un semplice problema, ci pensano i numeri e le cifre che, gioco forza, la stessa Toyota s’è premurata di rendere pubbliche. Un bel segno meno 4% di vendite nel 2008, mentre nel 2007 il segno più campeggiava a chiare lettere su un abbondante 9% ed in questa bailamme che si è venuto a creare fra i vari marchi automobilistici di tutto il mondo, l’unica a godere e, fino ad un certo punto, sembrerebbe Daihatsu che, nonostante la crisi, ha chiuso il periodo in questione con un più 2% . Per il resto, il 2008, per il settore auto è stato un vero e proprio sfacelo.
http://www.allaguida.it/articolo/crisi-dell-auto-anche-toyota-piange/12988/
Stupisce, ma davvero fino ad un certo punto che anche Toyota, che vantava fasti e gloria circa i volumi di vendita raggiunti, quest’anno ha finito per chiudere in rosso il suo bilancio con una perdita secca di oltre un miliardo e mezzo di euro, in maggior misura provocata da una drastica riduzione delle vendite di auto.
Non si riesce neanche a profilare quanta lungo sarà il “cono d’ombra” di questa crisi spettrale che si abbatte sulla multinazionale giapponese al punto che non si riesce neanche ad ipotizzare eventuali drastiche decisioni riguardo alla forza lavoro, insomma, neanche Toyota riesce a comprendere se sia o meno il caso di licenziare una parte dei propri dipendenti o ricorrere a misure che prevedano, a carico dello Stato, eventuali ricorsi agli ammortizzatori sociali.
Ciò in quanto la crisi dell’auto che si è abbattuta pure sul colosso del Sol Levante, ha trovato impreparata la stessa azienda che fino a poco tempo fa, forte del fatto di poter contare su novità del calibro di Toyota IQ, da una parte e della nuova generazione di auto ibride, Toyota Prius in testa, contava di farla franca rispetto alla concorrenza ed invece, ecco la prima decisione; la nuova Toyota Prius, che vedremo al prossimo Salone di Detroit, non verrà costruita nel tempo nel nuovo stabilimento che avrebbe dovuto avere sede nel Missisipi e questa potrebbe essere soltanto la prima delle tante decisioni, in negativo, del celebre marchio.
Del resto a palesare il problema, se ancora quando parliamo di crisi dell’auto dobbiamo riferirci ad un semplice problema, ci pensano i numeri e le cifre che, gioco forza, la stessa Toyota s’è premurata di rendere pubbliche. Un bel segno meno 4% di vendite nel 2008, mentre nel 2007 il segno più campeggiava a chiare lettere su un abbondante 9% ed in questa bailamme che si è venuto a creare fra i vari marchi automobilistici di tutto il mondo, l’unica a godere e, fino ad un certo punto, sembrerebbe Daihatsu che, nonostante la crisi, ha chiuso il periodo in questione con un più 2% . Per il resto, il 2008, per il settore auto è stato un vero e proprio sfacelo.
http://www.allaguida.it/articolo/crisi-dell-auto-anche-toyota-piange/12988/