Bilancio Toyota: per la prima volta in rosso

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Crisi generalizzata, apprezzamento dello yen che non favorisce l'export, crollo delle immatricolazioni tanto sul mercato domestico quanto sui mercati trainanti per il marchio. Queste le motivazioni alla base della probabile perdita di esercizio del Gruppo Toyota, la prima dal 1940.

Lo conferma il quotidiano giapponese Nikkei che sottolinea come la Toyota preveda un utile operativo di 600 miliardi (4,8 miliardi di euro) caduto del 74% rispetto all'esercizio precedente. Su questo dato tuttavia impatteranno il crollo delle immatricolazioni, particolarmente forte in Giappone, in Europa e negli USA - che peserà per 200 miliardi di yen - ed i pesanti accantonamenti, destinate a coprire perdite da gestione finanziaria.

Lo scorso novembre Toyota ha immatricolato in Italia 6.195 veicoli ( -46,6%) precedeuta da Ford (11.939 unità - 22,87% rispetto al novembre 2007), Volkswagen (8.918 unità, -25,81%), Opel (9.624 unità, -25,89%), Citroen (8.501 unità, -13,66%), e seguita da Renault (5.344, -48,62%).

Autore: Redazione
Data: 19 Dicembre 2008
http://www.omniauto.it/magazine/7011/bilancio-toyota-per-la-prima-volta-in-rosso
 
Forse è la volta buona che si svegliano, ed incominciano anche da noi a fare prezzi aggressivi, pubblciità massiva (ma questo ultimamente già sta accadendo) e importare tutti i colori/motorizzazioni/accessori.

Se fanno i testardi, e continuano ad ignorare l'Italia non venderanno mai come vende ad esempio la Fiesta (che è la straniera più venduta), se la Yaris D4D Now te la dassero a 10.000 € vedi quante se ne venderebbero!
 
è crisi per tutti ma.........

Che stiamo vivendo tempi duri è una certezza, ma parlare di crisi x toyota è quasi accademico.
Dico questo xke il gruppo nipponico è l’impresa con il terzo maggiore fattore di capitalizzazione più grande al mondo, ovvero il rapporto tra il capitale proprio e capitale in prestito più basso in assoluto nel comparto auto e il terzo in assoluto nel mondo industriale. Il che vuol dire che dispone di immensi fondi rischi inerenti al cambio valuta e altri rischi.
Una prova di tale imponenza c’è stata quando ci fu l’ultimo e devastate terremoto in Giappone, ebbene, in quel caso l’azienda sostenne una massiccia opera di ricostruzione dei propri impianti e si rese di nuovo operativa dopo solo 8 gg. dal sisma. E tutto grazie ai propri fondi.
Oggi però la situazione è diversa ci sono le americane che piangono finanziamenti (sono stati agevolati di ben 14 miliardi di dollari), e le europee che chiedono alle UU.EE aiuti pubblici.
A questo punto i costruttori giapponesi che dispongono di moltissimi impianti di produzione sia negli USA che in Europa fanno lo stesso gioco, ossia si dimostrano svilite dalla crisi….
 
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